Riferimenti Normativi e Indicazioni Operative

  • In merito all’accoglienza degli alunni con cittadinanza non italiana, il nostro Istituto ha elaborato, in linea con le normative (PPR 31 /8/1999, n.394)  il “Protocollo di accoglienza “  che disciplina le procedure di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri.

  • Le procedure sono in linea con quanto indicato dalla  la C.M. n.24 ,del 1/3/2006, “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” e le successive “Linee guida del 2014”, che  hanno fornito un quadro riassuntivo dei indicazioni per l’organizzazione delle misure volte all’inserimento degli alunni di lingua non italiana.

  • Dall’anno scolastico 2014/2015 è stato istituito a livello generale un “Protocollo d’Accoglienza della città di Bologna”  allo scopo di coordinare  le prassi attuate  dai singoli istituti e di riorganizzare l’accoglienza attraverso l’istituzione di cinque Scuole Polo  che gestiscono la prima fase dell’accoglienza dei minori.

  • Il  29/3/2016 è stata approvata a livello regionale  la delibera relativa alla “Strategia regionale per l’inclusione di Rom e Sinti “,  lo strumento di indirizzo e programmazione degli interventi per l'inclusione di queste comunità con precisi rifermenti al settore dell’istruzione.

  • Il nostro Istituto, in ottemperanza alla legge, supporta l’ingresso degli alunni stranieri e degli alunni nomadi attraverso modalità che ne favoriscano il graduale inserimento nella classe e nel contesto scolastico.

 

 

AZIONI E STRATEGIE

La  personalizzazione degli apprendimenti e la valorizzazione delle diversità, nella prospettiva dello sviluppo delle potenzialità di ciascuno, sono principi costituzionali del nostro ordinamento scolastico recepiti nel DPR 275/99, laddove è detto che “Nell’esercizio dell’autonomia didattica,  le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e finalizzati all’attivazione di percorsi didattici alternativi individualizzati, nel rispetto del principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo(art.4) .

Vengono  pertanto realizzate  attività che coinvolgono sia il personale interno alla scuola sia esterno, in particolare con il supporto degli enti locali. In particolare:

  • Vengono organizzati corsi intensivi di Italiano L2 di primo  livello

  • Vengono proposte attività di Italstudio-Lingua per lo Studio per favorire il consolidamento e l’arricchimento linguistico necessario per lo studio delle varie discipline.

  • Per gli alunni  che presentano bisogni educativi speciali nell’area dello svantaggio linguistico e culturale vengono strutturate  programmazioni specifiche con obiettivi minimi o diversificati, finalizzati alla piena inclusione scolastica.

  • Gli alunni vengono indirizzati alla frequenza di un doposcuola didattico e ad ogni attività utile ali fini della socializzazione, attraverso percorsi di tipo laboratoriale sia all’interno della classe, sia a livello di Istituto, con inserimento in attività ricreative pomeridiane scolastiche o esterne alla scuola.

 

Norme generali alunni  BES

Il Ministero ha pubblicato in gennaio 2013 la Direttiva del 27/12/2012 relativa ai Bisogni educativi Speciali (BES).


La L. n° 170/10 ha emanato le linee guida dell'12/07/2011 relative all'inclusione scolastica degli alunni con DSA (Disturbi Specifici d'Apprendimento: dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia).


Con quest'ultima Direttiva il Ministero fornisce  indicazioni organizzative sull'inclusione anche degli alunni che non siano certificabili nè con disabilità, nè con DSA, ma che hanno difficoltà di apprendimento dovute a svantaggio personale, familiare e socio-ambientale.

 Precisa che con il termine BES si intendono:

  • alunni con disabilità
  • alunni con DSA
  • alunni con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

 A tutte queste tipologie la Direttiva estende i benefici della L. n° 170/10, cioè le misure compensative e dispensative.

In particolare, per quanto concerne gli alunni con cittadinanza non italiana, la C.M. n° 8/2013 chiarisce che essi necessitano anzitutto di interventi didattici relativi all'apprendimento della lingua e solo in via eccezionale, secondo necessità,  della formalizzazione tramite un Piano Didattico Personalizzato. 

“Soprattutto  - ma non solo - di quegli alunni neo arrivati in Italia, ultratredicenni, provenienti da Paesi di lingua non latina (stimati nel numero di circa 5.000, a fronte di oltre 750.000 alunni di cittadinanza non italiana) oppure dove siano chiamate in causa altre problematiche. Non deve tuttavia costituire elemento discriminante (o addirittura discriminatorio) la provenienza da altro Paese e la mancanza della cittadinanza italiana. Tali interventi dovrebbero avere comunque natura transitoria.”

 

Alunni Rom e Sinti

Il 29/3/2016 La Giunta regionale ha approvato la delibera relativa alla “Strategia regionale per l’inclusione di Rom e Sinti “ ai sensi dell’art. 2, comma 1  della  legge regionale  11 /2015.

La  Strategia, come la legge regionale,  deriva da norme internazionali, raccomandazioni dell'Onu su Rom e Sinti, e dalla  Strategia europea sull’ inclusione sociale di queste popolazioni.

 

ISTRUZIONE  è uno dei  quattro assi su cui è organizzata la strategia, ricalcando così le indicazioni europee e nazionali ( abitare, istruzione e formazione, lavoro e salute).

 

In particolare: Articolo 5.  Accesso a educazione e istruzione, formazione professionale e lavoro

  

  1. La Regione favorisce, in coerenza con la normativa regionale in materia, parità di accesso all'educazione, all'istruzione scolastica e universitaria, all’istruzione e formazione professionale (IeFP), al sistema regionale dei servizi per il lavoro e alle politiche attive del lavoro e sostiene il conseguimento del successo scolastico e formativo di ogni persona e il positivo inserimento lavorativo.
  2. La Regione programma l’offerta di servizi educativi, di istruzione e di formazione professionale in 

attuazione dei principi di integrazione e di inclusione sociale promuovendo l’accesso non discriminatorio alle diverse opportunità formative anche attraverso misure individualizzate e personalizzate.